Impossibile dimenticare

Ero una dei fisioterapisti di Carlo. Abbiamo lavorato insieme per più di un anno nel tentativo di combattere quella tremenda malattia, o almeno arrestarla, rallentarla. A prescindere dal tipo di patologia, lavorare con Carlo era con una modalità particolare,unica, andava oltre alla mera applicazione di tecniche: ogni dettaglio era significativo e l’impegno che ci mettevamo era sempre massimo. C’erano giornate di grandi soddisfazioni, gli occhi gli brillavano di gioia, giornate cupe, senza sorrisi, e non mancavano mai i momenti di condivisioni reciproche di vissuti, di racconti. Ricordo che dopo avergli detto che stavo frequentando un corso di scrittura, avevo insistito perché cominciasse a scrivere anche lui: tempo ne aveva, le idee non gli sarebbero mancate, e possedeva gli strumenti per scrivere, anche se faticosi da usare. Sono felice che abbia seguito il mio consiglio.
Impossibile dimenticare: io so di avergli dato il massimo, ma lui mi ha dato molto di più. La malattia però ha vinto su tutto.

Sono convinta che ci rivedremo: abbiamo ancora tante cose da raccontarci.

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